Dopo l’omaggio discografico dedicato a Jim Croce, la Barbara Belloni Band stavolta ha voluto tributare un altro caposaldo della musica: Bob Dylan. Il disco, pubblicato per l’etichetta Azzurra Music, contiene 10 pezzi del Poeta di Duluth, rivisitati e riarrangiati, in alcuni dei quali spiccano anche ospiti illustri, come Roberto Luti, Butch Coulter e Paul Millns.
L’album si apre con TANGLED UP IN BLUE, una canzone vocalmente delicata ma con le fondamenta piazzate sopra ad un tapis roulant ritmico corposo e stratificato che regala spessore al pezzo assieme a gustosi soli di chitarra di stampo southern.
IT’S ALL OVER NOW BABY BLUE è morbida, ma allo stesso tempo vigorosa ed energica. La voce della Belloni scivola dolce e acuta su un tappeto strumentale di altissima qualità. Hammond, chitarre e sezione ritmica colorano il pezzo con tinte deliziose.
BLIND WILLIE MCTELL chiama in causa Paul Millns al piano e Roberto Luti alla National Steel Guitar. Alla voce si alternano la padrona di casa Barbara Belloni e lo stesso Paul Millns. Una versione trascendente, con punte quasi orientali, sapori desertici e un’aura mistica da far accapponare la pelle.
In HARD RAIN’S A-GONNA FALL la protagonista è l’armonica di Butch Coulter. Questa della Barbara Belloni Band è una versione rilassata, sfumata, eterea e molto personale. La melodia tira indietro acciambellandosi su arrangiamenti gustosi stile Little Feat e andature vocali in equilibrio tra il cantautorato di Mary Gauthier e il country rock di Lucinda Williams.
Tocca poi a SHELTER FROM THE STORM correre via come un fiume in piena, veloce, scaltra e animosa. Un pezzo che regala riparo dalla tempesta con un piglio giovane e fresco.
GIRL FROM THE NORTH COUNTRY ci porta a spasso in territori sognanti e delicati. L’atmosfera è molto rilassata e il sound complessivo è spennellato con una patina sonora dal mood hawaiano.
La settima traccia del disco è MAN GAVE NAMES TO ALL THE ANIMALS un pezzo non così scontato in un disco omaggio a Dylan. La canzone è ipnotica e dondolante, appesa su un’amaca in bilico tra Africa e Jamaica, con la chitarra elettrica che groova alla grande e wahwaheggia tra sé e sé.
MAKE YOU FEEL MY LOVE è dolce e sinuosa, colma d’amore e meno spigolosa dell’originale. La roughness di Dylan lascia qui il posto alla morbidezza della voce femminile della Belloni che regala al pezzo la consistenza del velluto.
Il penultimo brano è SLOW TRAIN COMING, un bluesettone vigoroso e intenso. Niente locomotive lente e fumose, ma veloci convogli fiammanti che sfuggono via a qualsiasi stazione di stop obbligatorio. Eccellente il lavoro di Pippo Guarnera all’Hammond che si spande in un solo energico e gustoso. Entusiasmante e adeguato il finale in un corale stile gospel.
A chiudere il disco ci pensa THIS WHEEL’S ON FIRE, un pezzo investito di colori sonori accesi, scintillanti e scottanti come il fuoco. Arrangiamenti ben curati, con pennellate di Hammond e chitarra che ritinteggiano l’intero brano di fresco creando un risultato sonoro carico di gusto e vigore.
La Barbara Belloni Band ha preso per mano dieci celebri pezzi di “His Bobness” e li ha fatti passeggiare nel ventunesimo secolo ringiovanendoli di qualche decennio e regalando loro ulteriore carattere e freschezza.
Giù il cappello per questa band che ha osato ripercorrere coraggiosamente le strade di Sua Santità Bob Dylan rendendogli grazie con grande estro e personalità.
Sara Bao
Per maggiori info e per acquistare il disco: www.barbarabelloni.com
Rispondi